la Dieta mediterranea batte lo smog e lo stress ossidativo

     Grazie al potere antiossidante

Verdure, frutta, pasta, pesce e olio d`oliva extravergine a crudo. La dieta ideale contro i danni dell'inquinamento atmosferico inizia da qui, dagli antiossidanti che diventano scudo contro lo smog. È quanto emerge da uno studio presentato al Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (Simi). I ricercatori guidati Francesco Violi, ordinario di Medicina Interna all'Università "Sapienza" di Roma, hanno infatti studiato 100 lavoratori di un'acciaieria di Milano, esaminando l'esposizione alle polveri sottili.  

Gli operai, lavorando a contatto con PM10 e PM5, rappresentano un modello di quanto avviene quotidianamente ad un abitando di una grande città. I ricercatori hanno appurato che gli agenti inquinanti riducono anche più del 50% i livelli di vitamina E nel sangue, incrementando in parallelo il livello di una proteina legata allo stress ossidativo delle cellule. Un mix che accelera l'invecchiamento di organi e tessuti, danneggia il Dna e rende più vulnerabili a patologie cardiovascolari e al cancro.

 

“Per la prima volta si è visto un possibile meccanismo che lega lo smog alle malattie cardiovascolari, perché lo stress ossidativo è una delle cause principali di questo tipo di patologie”, spiega Violi. Per ridurre il rischio di infarto e ictus, però, c'è una ricetta. Si chiama Dieta Mediterranea: “La 'speranza' per mitigare l'effetto nocivo dello smog – spiega Violi - è una dieta ricca di antiossidanti come quella mediterranea capace di contrastarne i danni, aumentando il consumo di olio di oliva, pesce e verdura”.

 

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    L'olio d'oliva simile al latte materno: ecco perché

        Ad accomunarli sono omega 6 e omega 3

Le proprietà benefiche dell'olio d'oliva non sono certo un mistero, ma fino ad oggi non si era mai parlato di quanto l'alimento principale della dieta

mediterranea potesse essere simile al latte materno. A focalizzare l'attenzione su questo aspetto è stato Saverio Pandolfi, ricercatore del Cnr-Igv (Istituto di Genetica Vegetale del Consiglio Nazionale delle Ricerche), che durante la presentazione della Maratona dell'olio, evento che animerà la provincia di Terni dal 15 al 17 novembre, ha sottolineato che “l'olio extravergine d'oliva di qualità è il grasso più simile al latte materno”.

 

In realtà non tutti gli oli d'oliva sono uguali fra loro. Pandolfi ha infatti precisato che per poter avere caratteristiche simili al latte prodotto dalla ghiandola mammaria le olive devono essere lavorate in modo corretto. In questo modo il livelli degli acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6 nel prodotto finito sono simili a quelli presenti nel latte materno, una caratteristica che renderebbe questo grasso particolarmente gradito anche ai bambini.

 

Accanto ad omega 3 e omega 6, ha spiegato il ricercatore, l'olio d'oliva contiene anche l'oleuropeina e l'oleocantale, due molecole che oltre a conferire, rispettivamente, il sapore amaro e piccante tipici di un prodotto di buona qualità, sono preziose per la salute. La prima protegge l'apparato cardiovascolare: aumenta l'elasticità delle arterie, abbassa la pressione sanguigna e contrasta l'aterosclerosi. L'oleocantale, invece, ha proprietà antinfiammatorie simili a quelle dell'ibuprofene. Per tutti questi motivi, ha concluso Pandolfi, “un cucchiaio di olio di qualità ad ogni pasto dà gusto e salute”.

 

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        Un nuovo test anticipa la diagnosi della fibromialgia

        Per il paziente è semplice tanto quanto la misurazione casalinga della glicemia

Spesso la diagnosi della fibromialgia è tutt'altro che semplice. Un gruppo di ricercatori dell'Ohio State University (Columbus, Usa) è però riuscito a mettere a punto un test affidabile basato sull'analisi di una goccia di sangue prelevata dal dito del paziente in modo simile alla procedura seguita da chi soffre di diabete per misurare i livelli di glucosio nel sangue.

 

Come descritto sulla rivista Analist, gli scienziati hanno messo a punto questo nuovo test confrontando le molecole presenti in campioni di sangue essiccato prelevati da pazienti affetti da fibromialgia, da artrite reumatoide e da osteoartrite, patologie caratterizzate da sintomi simili. Sfruttando le potenzialità della microspettroscopia a infrarossi è stato possibile identificare il profilo molecolare associato a ciascuna malattia. In una seconda fase il profilo dei campioni di sangue è stato confrontato con quelli già ottenuti per verificare se fosse possibile distinguere le tre diverse patologie sulla base del profilo molecolare del sangue del paziente. Questo approccio ha permesso di distinguere esattamente le tre patologie, senza nessun errore. “E' molto importante – ha commentato Tony Buffington, responsabile delle ricerche – Non confonde mai un paziente con fibromialgia con un paziente con artrite”.

 

Al momento l'identità delle molecole associate allo sviluppo della malattia restano sconosciute, ma come ha sottolineato Buffington, questi risultati “hanno dimostrato che la tecnica è piuttosto efficace”. La sua diffusione potrebbe anticipare la diagnosi di 5 anni rispetto alle tempistiche attuali. “I pazienti subiscono uno stress tremendo durante il percorso diagnostico – ha sottolineato Kevin Hackshaw, primo autore dello studio – Il solo fatto di ricevere la diagnosi fa davvero sentire meglio i pazienti e riduce i costi a causa della diminuzione dell'ansia”.

 

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